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21 gen 2009

A Casa di Obama e a casa nostra

c'è stato il nuovo insediamento.
ero un fan di barack dalla prima ora. sono iscritto alla sua mailing list. credo nel suo sogno (è famosa la frase con cui mi prendono in giro imitando la mia cadenza "IO HO UN ZOGNO")...
ma ora inizio ad avere dubbi sulla forza da esprimere e sulla costanza. Sul senso della solitudine che lui avrà e sul senso della solitudine nel sopportare le inevitabili scelte che dovrà condurre.
avrà centinaia di consiglieri intorno, ma nessuno di loro avrà forza per difendere le idee che di volta in volta saranno di Barak, anche se suggerite dai consiglieri.

Respirare l'aria che tira nel suo sito (finora Change.gov ed ora whitehouse.gov) dà vigore per cambiare. Ma innescare il cambiamento è vermante difficile, soprattutto se il cambiamento deve venire dal cuore del singolo, deve abbracciare le culture e deve stimolare la nascita di un mondo diverso, presumibilmente migliore, stimolando le azioni in coerenza con i Principi.

HO UN ZOGNO: è la traduzione partenopea di I HAVE A DREAM.

noi abbiamo la possibilità di cambiare nel prossimo maggio con la nostra Assemblea Nazionale Straordinaria per il Programma e le Riforme: attenzione, cambiare significa scegliere. E garantirò fino alla fine che a tutti sia data la possibilità di poter influenzare il risultato finale. Cambiare significa CAMBIARE il PROPRIO ANIMO e PREDISPORLO AL BENE COMUNE. Non è detto che cambiare significa per forza cancellare il passato. Cambiare significa aprire gli occhi su altri punti di vista finora poco considerati; cambiare significa difendere dall'apatia e dalla superficialità scelte compiute nel passato e ritenute valide anche per il futuro.

E se Cambiare significa rimboccarsi le maniche, non può essere corretto occupare il futuro con il mio personale operato. Mi ero dato un programma, una scadenza, dei risultati attesi. Arrivare alla meta oggi significa aver esaurito la propria propulsione e dare spazio a tutte quelle realtà che vogliono esprimere una evoluzione da ciò che è stato realizzato finora.
E la propulsione può nascere proprio dall'Assemblea Nazionale Straordinaria.

Buon lavoro a tutti e come dice Obama, Credente, e che Dio ci aiuti in questo.

Sergio

13 gen 2009

PER LA PACE

a volte è proprio difficile capirne di più.
www.fiammanirenstein.com per esempio. E' bene leggerlo. Per chi pregiudizialmente agisce senza leggere l'articolo della Nirenstain, stimolo a leggerlo prima di giudicare, almeno per farsene un'idea.
segnalo anche http://www.corriere.it/esteri/09_gennaio_03/glucksmann_2e201fe2-d979-11dd-8735-00144f02aabc.shtml; posizioni che fanno riflettere.
e poi c'è il link collegato al titolo di questo post: ti porta al sito "PER LA PACE".

E' veramente assurdo tutto ciò: pensare che se stai in Israele, non puoi viaggiare tranquillo in autobus, per strada, non puoi stare tranquillo in casa: puoi morire all'improvviso. La fatalità è lì, ti accarezza il cervello, ti coinvolge il respiro. Ricordo il mio viaggio di nozze, in Israele, nel lontano 1999: andammo a visitare Haifa e la zona a nord, quella al confine con il Libano. E solo per un caso fortuito una coppia di razzi cadde proprio sulla strada che avevamo percorso il giorno prima. E solo un mese dopo ci fu un attentato distruttivo a Nathania, a nord di Tel Aviv, proprio sulla strada - isola pedonale dove incontrammo gli amici di Deborah per caso, mangiando un gelato. chissà se ho incontrato qualcuno che poi ci ha lasciato la pelle proprio lì un mese dopo.
Se stai in Cisgiordania o a Gaza, non sopravvivi perchè sei alla fame, perchè non hai lavoro e devi andare solo al di là del muro per portare qualcosa alla tua famiglia. E se non ti fanno "uscire" per una settimana, per due o per tre, penso che qualunque padre di famiglia potrebbe impazzire per far qualcosa e sfamare chi si aspetta da te il sostegno, il coraggio, il sostentamento, la soluzione. Ma se tra tanti che escono dalla Patria per andare nell'altra zona a lavorare c'è chi è imbottito di tritolo ed il sorriso sul viso, allora impazzisco. Non so che dire. non capisco.
La chiamano zona di Sicurezza; la chiamano Patria. La chiamano Terra dei Padri, Terra Promessa, la MIA terra. E' strano che questi termini sono usati da entrambe le parti. Trovo solo che è un fazzoletto di terrà oggetto di interessi e carica di storia.
Penso che fare riunioni dicondominio non sia diverso dal fare politica in una zona in cui due popoli possono trovare forme di convivenza dignitosa, entrambi. Non riesco ad immaginare che ci sia il mio vicino di casa che, per farmi andare via, inizia a minare il mio giardino, la mia casa, rompa le mie finestre, mi saboti la porta, mi tagli le gomme dell'auto. Non capisco perchè se devo difendermi, devo reagire distruggendo casa di chi sta cercando di distruggere casa mia. Un'altra strada deve esserci.
discuto con l'amministratore, con gli altri vicini, cerco di coalizzarmi, cerco di far ragionare... E se non riesco io a farlo ragionare, troverò qualcuno che, per interesse o per buona volontà, lo farà ragionare. deve esserci un'altra via. Devo per forza ucciderlo per farlo ragionare? deve per forza uccidermi per farmi andare via? ma perchè poi dovrei andare via? ecco, è ciò che sta succedendo laggiù.

Ma non trovo responsabile reagire all'offesa con l'offesa: UN'ALTRA STRADA DEVE ESSERCI! non trovo comprensibile usare le vite altrui per difendere o colpire quella di altri per difendere un'idea o per vendicarsi: siano essi palestinasi o israeliani, siano essi di al Fathah o di Hamas. Per me è assurdo che per questioni politiche, si giochi con la vita umana.
Una volta ai ragazzi che erano in visita al Quirinale dal Presidente della Repubblica Napolitano come delegazione del CNGEI e dell'AGESCI in preparazione al Jamboree del 2007 dissi: "non vi soffermate a guardare i distintivi o le camicie che avranno gli scout che incontrerete: rappresentano modi diversi di interpretare lo Scautismo; non vi soffermate a guardare la pelle degli scout che incontrerete: esprime la zona in cui sono nati; soffermatevi sul colore del sangue di ciascuno di voi e su quello di chi incontrate: è dello stesso colore".
Vorrei urlarlo laggiù.
Vorrei urlarlo a chi sarebbe disposto a sentirlo.
Vorrei urlarlo a chi ha creato vittime in Israele e a chi ha creato vittime in Palestina.

Per ora voglio urlarlo insieme a te, che mi leggi: aiutami a dirlo in giro!!!! inventiamoci sistemi per dirlo e per farlo capire.

5 gen 2009

futuri associativi






Dall’incontro del 13 Dicembre scorso a Palazzo Chigi in Roma alla preparazione dell’ultimo tavolo dei Commissari Nazionali del Triennio da tenersi Sabato e Domenica prossima a Roma, in sede centrale. Del secondo evento ne parlerò a cose fatte. Da sapere, ora, che affronteremo il passato ed il futuro; chi continua e chi si ferma, chi cambia e chi evolve; in cosa si è sbagliato ed in cosa si è visto giusto; persone nel ruolo e ruoli per crescere personalmente.

Per ora, un report che ho scritto dell’incontro di Palazzo Chigi. Organizzato dall’Ordine Scout di San Giorgio del CNGEI di cui ringraziamo il Presidente per l’ottimo lavoro svolto.

La FIS; nella linea di rinforzare l’identità dello Scautismo Italiano, sta cercando di interpretare  i bisogni dei giovani italiani, quelli di vecchia e nuova generazione.
Una società che sta cambiando (in maniera cosciente o meno) la propria identità per effetto di forti flussi migratori, mostra difficoltà di integrazione tra i propri componenti e lo Scautismo italiano si è posto questo problema già da diversi anni. L'organizzazione dell'incontro nasce da lontano, da domande che ci siamo fatti nel comitato federale e di risposte che non ci sono: come far sì che lo scautismo sia veramente per tutti, anche per i musulmani, per i cinesi, per i marocchini, per gli ebrei?La partecipazione di Gualtiero Zanolini del Comitato Mondiale Wosm, di Fabiola Canavesi Presidente del Comitato Europeo Wagggs e Paolo Fiora,  del Comitato Europeo di Wosm, dei Presidenti del Comitato Nazionale AGESCI e di alcuni suoi componenti, nonché del Consiglio Nazionale CNGEI e dei Commissari Nazionali, ha esaltato l'importanza dell'argomento e hanno sottolineato il quanto le associazioni credano in questo progetto.L’incontro è stato organizzato su invito, proprio perché le associazioni hanno ritenuto importante il servizio offerto dall’Ordine Scout di San Giorgio nell’organizzare l’incontro promosso dal CNGEI per gli addetti ai lavori (DIRIGENTI NAZIONALI).

 

Molti gli spunti interessanti:  federico Lunardi, in qualità di Presidente dell’OSSG che presiedeva l’incontro, ha affermato l’importanza di far chiarezza nel percorso senza false illusioni: fare patti chiari con i nuovi giovani, tutti con la proposta di scautismo e, punto nodale, la definizione dell’Altro: “l’altro è il mio simile: simile nell’alterità, altro nella somiglianza” citando un passo di studi filosofici, ma che rende molto chiaramente l’importanza di sentirsi parte della fraternità mondiale dell’Umanità.

Il Prof. Valtolina dell’Università di Milano ha sottolineato l’importanza di capire il metodo per definire sempre meglio la propria identità attraverso il confronto, l’apertura agli altri. Il diventare multietnici è un processo che spaventa ma che è irreversibile e i bambini non hanno i cromosomi del razzismo: essi possono aiutare e molto il processo di identificazione dell’identità. E noi quindi possiamo veramente fare tanto per costruire un’Italia migliore.

E’ importante anche saper costruire dei modelli di riferimento per i giovani immigrati o per i figli dei giovani immigrati: infatti essi hanno problemi forti a vivere la propria fase adolescenziale (quella del mito da imitare) in quanto la società in cui vivono hanno modelli diversi dai loro culturalmente e socialmente. O si contrappongono o si assimilano. Il percorso più giusto è costruire insieme a loro un modo di rapportarsi alla società in maniera più equilibrata, con modelli che si ispirano ai Valori in cui loro possono riconoscersi e con persone che sanno essere di esempio. Chi, se non un capo scout, educatore di oggi? Ovviamente, un’attenzione forte deve essere posta verso le religioni, soprattutto quelle minoritarie: esse marcano fortemente la propria identità se vissute nel profondo. E un’occhio forte sul concetto di famiglia, nucleo centrale di qualunque società.

Il Prof. Ferrari dell’Università di Milano ha sottolineato il fatto che per costruire una nuova società c’è bisogno non solo di confronto tra identità differenti, ma saper mettersi in gioco realmente: cioè essere pronti a rinunciare ad una parte di se per trovare un punto che possa essere condivisibile da tutti, dove tutti possono trovare la propria identità. Ed i percorsi di avvicinamento con le altre identità, le altre etnie, devono avvenire in maniera specifica: chiedere cose differenti a ciascuna etnia secondo i propri bisogni. Nel fare l’offerta educativa, dovremo fare attenzione a porci in maniera differente a seconda degli interlocutori. Quindi un progetto unico di integrazione ma che sappia differenziarsi nei percorsi offerti a seconda delle etnie.

Il riferimento a Dio nei principi religiosi diventa un punto di riferimento e di rispetto reciproco tra credenti e tra credenti e non credenti: riuscire a rispettarsi su questo è la carta vincente. In conclusione,

l’integrazione genera una nuova Identità (una terza) ma che non esclude quelle precedenti, ma parte da loro mettendole in gioco per sintetizzarne un’altra che le comprenda nei punti di unione e che generi il rispetto nei punti che le divide.

Il Prof. Martelli mette in risalto la Relazione quale metodo di complessità per generare l’integrazione. Il suo messaggio è uno stimolo a guardare il rapporto educativo quale sfida massima nelle diversità.

Lorenzo Maggini invitato a partecipare al convegno, ha offerto diversi spunti, ponendo la questione del come fare per cercare cosa unisce chi crede e chi non crede, come far superare la diffidenza e la chiusura reciproca nel confronto, come garantire le pari opportunità a tutti nei nostri ambienti a partire dalle diverse culture e come tradurre ciò in proposta educativa. Ha poi portato un esempio del progetto della sezione di firenze, il progetto Caleidoscopio, progetto che vede il passaggio attraverso le comunità locali di contatto tra gli immigrati e l’associazionismo.

Le domande che alla fine mi vengono  e mi fanno riflettere sull’argomento sono le seguenti:

come dare una risposta ampia ai bisogni dei giovani? Al sud, per esempio, le esigenze sono molto più forti e, volendo, primarie: lavoro, casa prima che arrivare al “lusso” del divertimento. Quale risposta dare ai giovani che possono essere attirati dalla realizzazione del soldo facile ma “esistenziale” dell’illegalità? Possiamo dare risposta noi, da scout?

L’accoglienza è il presupposto, ma è UNIRE che è la vera scommessa: come fare nelle diverse parti d’Italia? Quali proposte per non rinunciare alla nostra identità CNGEI ma per ampliare la proposta scout?

Creare dei gruppi a prevalenza etnica o religiosa, con punti di garanzia per il cngei – l’impossibilità a diventare sezione, il poter essere gruppo a prevalenza solo se è inserito in una sezione standard e con un minimo di 3 attività all’anno di confronto con altri gruppi standard o di differente prevalenza, può essere una proposta?

O cercare di aiutare la nascita di associazioni monoconfessionali o monoetniche ed accompagnarle al percorso di riconoscimento FIS?

L’obiettivo nostro deve essere quello di garantire la diversità attraverso il dubbio per la ricerca di una Verità complessa e dinamica.

Da Lì ci siamo spostati nella nuova sede centrale del CNGEI per festeggiare il trasferimento. E ci hanno onorato della loro preziosa e fraterna presenza, Fabiola Canavesi, Presidente del Comitato Europeo Wagggs e Roberto Cociancich Commissario Internazionale Wosm per la Federazione Italiana dello Scautismo.

28 dic 2008

Capo Compagnia, che bello!!!







Non avendo molto tempo a disposizione, dovendo mediare tra Famiglia, Lavoro, ruolo del CS e ruolo del Capo Compagnia, ho cercato di organizzare, con i miei monellacci rover del Cappabianca di Pollena Trocchia, un'uscita con i crismi di un'attività invernale ma in equilibrio con gli altri miei doveri.
Stiamo cercando di organizzare una serie di giochi "SENZA FRONTIERE" per i bambini dagli 8 agli 11 anni di Pollena Trocchia, per dare poi impulso ad un embrione di Branco e da un mesetto gli impegni presi, come tutti i rover del mondo, all'inizio sono stati presi un po' sotto gamba. Qbbiamo così deciso di vederci tutti a casa mia sabato pomeriggio per organizzare nei minimi particolari la giornata dei GIOCHI SENZA FRONTIERE; cena con pizza e birra, cineforum all'insegna dell'AMORE con CREDEVO FOSSE AMORE INVECE ERA UN CALESSE di Massimo Troisi con dibattito finale a tema "è lei una poco di buono, o è lui un uomo di niente?".
alle 4,45 del mattino sveglia dopo aver dormito in mansarda o nel salotto: si parte, con molta calma, per il monte Faito.
Passaggio a Castellammare di Stabia per trovare una farmacia per Dasy che, sapendo di soffrire con lo stomaco e di avere attacchi, ha pensato bene di non portar dietro le medicine...
inizio del percorso in perfetto orario previso, compreso il ritardo già calcolato, alle 8,30 precise.
freddo, vento, ma splendido sole. una giornata fantastica.
lungo il percorso, antonio si comporta benissimo: non si è lamentato neanche un istante ed ha camminato sempre con il sorriso!
Anna, alla prima esperienza, ha camminato bene, Martina, Raffaela e Simone hanno fatto la parte degli esperti ed hanno camminato bene anche loro. Damaris di grande aiuto, come al solito, per supportare Antonio o per chiudere la fila (un po' meno quando apriva lei il percorso- è stata capace di perdere 3 volte il sentiero!).

andare in montagna: era da tanto che non lo facevo. Un'emozione unica e , come sempre, irripetibile. ogni montagna ha un suo fascino. ogni volta che si sale sulla stessa montagna, è sempre una cosa diversa.
E sei a contatto con l'Infinito. Sei una parte infinitesima dell'UNO. respiri la tua fatica, senti lo sforzo fuoriuscire dai pori con perle di sudore liberatorio; ti concentri sui muscoli che non devono tradirti, ti impegni a portare ritmo con respiro, passi e cervello... combatti contro gli attacchi di panico e contro le vertigini...

ma il sorriso dei ragazzi, la voglia di divertirsi, la soddisfazione del raggiungimento della vetta, la riflessività istintiva e la contemplazione del silenzio di ciascuno su in cima...tutto come una spugna che cancella in un batterd'occhio ogni avvilimento, ognicontrasto, ogni pensiero ostativo alla vita stessa.
un altro grande insegnamento ricevuto dai miei ragazzi. Ma sono loro ad essere educandi? ma quando si finisce di crescere? ma con chi è più giusto crescere? chi educa chi?

19 dic 2008

Dell'Assemblea Nazionale

Una bella Assemblea.
Molto bella.
Un dibattito chiaro, fermo, capace di entrare anche nel vivo del confronto acceso, ma mai fuori le righe.
un bel modo di chiarirsi e chiarire.
Abbiamo parlato di metodo, di cose fatte e non fatte, di cose da fare e di come farle.
abbiamo chiarito i perchè e mostrato l'accordo o il disaccordo.

Le responsabilità sono tante e tante volte ci viene da dire "ma perchè?"

Poi pensi ai ragazzi: io ho la fortuna di avere anche una Compagnia, così non mi allontano troppo dalla motivazione principe.
Poi pensi alle sezioni, ai gruppi, a tutte quelle persone che vogliono sentirsi parte della famiglia, che vogliono aiutarti, ognuno a suo modo.
poi pensi a tutti quei ragazzi che non ci sono più, come Elena Tettamanzi.
poi pensi ai tanti ragazzi che solo tra qualche anno avranno l'età giusta per iscriversi al CNGEI e prestare la Promessa: già immagino il giorno fatidico in cui Daniele, mio figlio, la farà (se vorrà farla) e già mi emoziono. E chissà come piangerò quando anche Riccardo, l'altro mio figlio, vorrà pronunciare l'inizio di una vita nuova... Prometto sul mio Onore ...
E riconoscermi in loro, in quel foulard.
E riconoscermi nel foulard di tutti quelli che hanno prestato la promessa da scout.
E tiro un sospiro, mi rimbocco le maniche e trovo nuova energia.

Si, bisogna riuscire a lasciare il mondo un po' meglio di come lo abbiamo trovato.
E lo scautismo ed il CNGEI possono farlo.
Ed io posso aiutare il CNGEI a farlo.

son qui. in prima linea. a svolgere il mio servizio.

7 ott 2008

Nuovo Gruppo a Bari e Convegno a Molfetta




eccomi!!!


il ritorno dalla terra pugliese è stato pesante...con la Clio di Deborah tutta la famiglia ha affrontato questo viaggio: piccolo espediente per non abbandonare la famiglia per l'ennesimo fine settimana. Devo dire che la cosa è stata bella: siamo andati prima a Conversano (BA) ad incontrare Antonella, una scout di vecchia data. Ho ricordato con lei che al mio Corso Preliminare (allora si chiamava così il CPL), lei aveva tenuto la plenary di animazione: di professione Clown http://www.ludobus.it/schede/ludoopopo.htm, Antonella mi insegno' veramente a credere nelle mie capacità. "bisogna lavorare sulle proprie fragilità se si vuol far ridere"... sperimentai subito e mi accorsi che era vero. Ho poi imparato, da ciò, il saper valorizzare le mie fragilità come punti di forza o, quantomeno, di non considerarle debolezze statiche: se ci lavori su, esse diventano potenzialità. E quindi ho imparato a mettermi a nudo, senza recitare, ma dicendo a me stesso ed agli altri "sono così...". Grazie Antonella, per quella plenary dell'estate 1988 a Vestone!



Dopo il pranzo, giro turistico per Alberobello! spettacolare. Ed ancora il bello, la sensazione del guardare qualcosa di bello che emoziona è confortante per l'anima e lo spirito. Ed anche il corpo ne giova. Guardate un po' qui... http://www.alberobello.net/



Serata a Bari vecchia, in un locale dove il Presidente della Sezione di Bari, il mitico Luca Scarpiello, ci ha portato a gustare i piatti tipici baresi, in compagnia di CG del Bari 1, del nascente Bari 2, del Commissario di Sezione e di Antonella. bella serata! Notte a Monopoli - cittadina veramente deliziosa! - nella casa della famiglia Scarpiello, da ringraziare per la preziosa ospitalità e a costo nullo! http://www.comune.monopoli.bari.it/turismo.asp



Domenica mattina, sveglia all'alba perchè ci aspetta il Parco Punta Perrotti, diventato il simbolo della legalità a Bari, luogo dove si svolge l'apertura della sezione di Bari e si terrà la ocstituzione del nuovo gruppo Bari 2! Dopo circa 10 anni dalla forte crisi che ammazzò la locale sezione, il

CNGEI di Bari ricomincia a crescere con l'apertura del nuovo gruppo. Un gruppo di capi e di dirgenti ENCOMIABILI. Gruppo di persone affiatate, capaci di discutere, programmare, sorridere, giocare, sudare, soffrire insieme. E negli occhi di ciascuno riesci a vedere la scintilla vitale, quella che trasmette passione, voglia di giocare con i giovani e divertirsi con loro, con il ruolo però di fratelli e sorelle maggiori. Veramente un bel gruppo di dirigenti e capi! Mi hanno insegnato come ci si può veramente divertire: a volte si dice che siamo chiusi, settari, qualcuno si lamenta perchè si è troppo orientati verso lo scautismo... qualcuno ci urla "c'è vita là fuori...". bene, questi ragazzi mi hanno insegnato che C'è vita qua dentro (se può esistere un dentro ed un fuori); che vivere da scout è 24 ore al giorno, 365 giorni all'anno: non è una giacca che indossi, è la propria pelle. Quando c'è afflato, quando c'è intesa, quando c'è il desiderio ed il piacere di crescere insieme, il foulard al collo è veramente un Simbolo. Ed il sabato sera può essere passato in sede ad aggiustare un tavolo o in discoteca; in montagna al campo o al mare a fare le vacanze insieme. E' proprio una famiglia. Grazie ragazzi.
All'apertura ha partecipato anche Marilina Laforgia, l'incaricata Nazionale al Coordinamento Metodologico dell'AGESCI. Una bellissima sorpresa, per me, un piacevolissimo incontro!


Spostamento a Molfetta nel tardo pomeriggio, a festeggiare la mostra per i 100 anni di scautismo

Convegno molto bello perchè è spaziato dalla Pedagogia all'Imparare Facendo, dal Globale al Locale. Il Prof Petrosino ha fatto un ottimo spaccato sociologico e giovanile che mi ha dato il la per parlare di scautismo e di come questo riesce ad intercettare i bisogni di un mondo giovanile che cambia in fretta. Annarita ha chiuso molto bene sulla realtà di Molfetta: gigi un coordinamento degno che ha dato un bel segnale di Scautismo anche nei luoghi che non sono proprio tipici scout. Un bell'intervento di Giovanni del Masci locale a sigillo del bel rapporto che stiamo costruendo come scautismo italiano.



Un bel fine settimana, non c'è che dire.



Un appello: in accordo con i giovani della sezione di Bari, siamo alla ricerca di una giovane consorte potenziale per Luca Scarpiello. Se riusciamo, vogliamo far nascere un comitato promotore. aiutateci!






18 set 2008

Interbranca 2008 e seminario politiche giovanili

è da un po' che non scrivo. il tempo vola via ed io rincorro. per l'organizzazione di interbranca mi sono ritrovato a dover coordinare tutto in tre giorni. tutti si sono svegliati lunedì scorso. ed ovviamente, sono in affanno. tutti documenti importanti, tutti da leggere con molta attenzione, tutti da sottolineare, verificare, dare suggerimenti, aiutare ad interpretare e spiegare meglio. una fatica immane. svolta di notte, perchè di giorno lavoro.
speriamo che tutto vada bene, ce l'abbiamo messa tutta, facendo tesoro degli errori commessi in passato. Le polemiche le metto in conto, ma spero che gli incontri specifici vadano bene, che la logistica giri, che le persone vadano via soddisfatte, anche se poi vorranno polemizzare come condizione di partenza.
mi guarderò intorno e cercherò la mia soddisfazione.
le cose che verranno presentate sono tante e tutte di spessore. ci sono tante cose che stanno bollendo in pentola: questa interbranca è abbastanza delicata perchè dal contributo di ciascuno si avrà il quadro di dove volgiamo andare e cosa vogliamo fare.

ed un altro momento clou che si sta accavallando è il seminario sulle politiche giovanili organizzato da FIS per la propria presenza nel Forum Nazionale dei Giovani: interverranno il Ministro della Gioventù Meloni per parlare di giovani ai giovani e il Procuratore Caselli per parlare di legalità. Gran bel seminario. i ragazzi che hanno lavorato su qesto evento hanno fatto un gran bel lavoro.

11 set 2008

40 anni: IL PIU' BEL REGALO CHE MI PUOI FARE

domenica compirò 40 anni. è da qualche tempo che ci penso ed è una strana sensazione. inizio non più a guardare avanti e sognare, ma inizio a guardarmi indietro e mi dico: cosa ho fatto finora? non mi viene più tanto naturale pensare "domani farò..." quanto "ho fatto bene finora?". le domande che mi pongo sono "le scelte che ho compiuto mi hanno portato fin qui, quel che sono: era proprio ciò che desideravo? era quello che immaginavo?" e le risposte sono svariate, sono difficili, sono superificiali o profonde in base a quanto coraggio ho di guardarmi negli occhi ed essere leale con me stesso.
si, è difficile iniziare a guardarsi dietro. a guardare il tempo che passa. anzi: il tempo passato.
ma mi sta dando una consapevolezza maggiore nelle cose che faccio nel quotidiano: se finora ero frenetico e non riuscivo a godermi il presente, saltando continuamente dal passato al futuro incapace di assaporare il presente, questo compleanno che sta arrivando mi stimola a coltivare il presente, a godermi ciò che ho, a essere soddisfatto di ciò che sono. Domani potrei non esserci più. quanti compagni di viaggio non ci sono più? io ci sono. E sono quel che sono perchè le mie scelte mi hanno portato qui.
GRAZIE A TANTI COMPAGNI CHE HO INCONTRATO SUL MIO PERCORSO.
il percorso della mia vita.
Sono proprio felice di essermi messo in contatto con tutti quelli che ho incontrato finora in questi 40 anni: sono quelli che, in una maniera o in un'altra hanno lasciato il segno nella mia anima. E sono proprio contento che con un sms, con skype, con una telefonata, li ho contattati tutti. anche quelli con cui ho litigato: anche loro, a modo loro, mi hanno insegnato a campà.
Un pensiero a mio padre: quando lui aveva 40 anni, io ne avevo 5. non ricordo quei momenti. ora i miei figli ne hanno 6 e mezzo e 4 e mezzo. strana sensazione. chissà cosa ricorderanno di questi giorni.
Un pensiero alla vita: voglio apprezzarla pensando a chi non ha neanche il minimo per sopravvivere. Chiedo a tutti di farmi uno dei più bei regali che la vita può riservare alla vita stessa: facciamo un versamento al CNGEI affinchè si possa realizzare un progetto in Africa attraverso i nostri contatti scout laggiù.
C.N.G.E.I. Sede Centrale
presso il Monte dei Paschi di Siena, Agenzia n.9 di Roma
c/c 12343-02 ABI 1030 CAB 3209 CIN B
IBAN IT 31 B 01030 03209 000001234302
CAUSALE: Progetti in AFRICA

OMAGGIO A TROISI

La Reggia di Caserta: il mio Sogno Eterno

Dissacrante ed esilarante!

ptg leone 1982 sez. Portici

ptg leone 1982 sez. Portici

La notte dei cristalli: germania, 9 novembre 1938

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