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15 feb 2008

crisi WOSM: meeting a Parigi

eccomi a Jambville, un paesino sperduto intorno parigi, con rappresentanti di tutte le organizzazioni nazionali a discutere di crisi wosm e governance.
appena arrivati, siamo partiti subito con la spiegazione da parte di Luc Panissod (il facente funzione di Segretario Genreale wosm) della interpretazione ufficiale della crisi.
ovviamente, la crisi è identificata in una serie di azione e reazione innescata nella notte dei tempi ma aumentata con i mesi finali di gestione Moreillon e con dall'assunzione di Eduardo.
alla fine in tanti eravamo perplessi, ma hanno dato il tempo per il question time (circa mezz'ora): si sono aperte le danze e....via, con domande a raffica. risposte mediate e meditate. l'impressione che ho avuto é che Herman Hui, il Capo del World Commitee, é messo la' a prender mazzate. le domande hanno incalzato il Comitato, ma le risposte erano vaghe. Ero tentato di far presente la posizione della FIS (riconoscimento dell'errore e scuse da parte delle organizzazioni nazionali ribelli come condizione di partenza), ma ho scelto di attendere miglior momento. coffe breack con oltre 1 ora di ritardo... dopo ci vien data la possibilita' di fare gli incontri bilaterali: noi ci riuniamo come gruppo di lisbona (un gruppo di paesi che si ritrovano nella stessa cultura latina - mondo francofono, spagnolo e mediterraneo). Qui inizio con l'affermare il punto di vista degli italiani: erano presenti tanti paesi che gia' avevano firmato il nostro doc di novembre scorso, quindi tutti d'accordo. la mia preoccupazione era solo di non apparire l'italiano che vuol difendere il licenziato, ma cercare di far valere a gran voce Valori e Metodi democratici.
dopo 1,5 ore di dibattito interno, riusciamo a venir fuori con un'unica posizione (+ di 15 paesi), ma non riesco a far accettare la condizione di riconoscimento del torto per poter andare avanti. nella plenaria il responsabile del bureau africano, anche lui partecipante nel gruppo di lisbona, fa un intervento splendido, dicendo che nel suo paese, quando c'é una controversia, il più forte chiede scusa al più debole per poter camminare nuovamente insieme. Il nostro CINT WOSM Federale, Roberto rincara la dose per smorzare l'intervento del Presidente della fondazione (che ha detto che non é uno scontro Dollaro contro Valori, ma dollaro PER i Valori): ha fatto un intervento elegante ma duro, dicendo che invece la percezione esterna é proprio il contrario. L'Americano risponde che rifarebbe tutto perché ha agito per la responsabilita' verso i propri ragazzi e costretto negli anni a reagire perché mai nessuno ha reagito ad altri stimoli; lo Svedese chiede scusa ma é stato costretto ad agire cosi' altrimenti non si sarebbe mai riflettuto su metodi di management brutali ed antidemocratici; la fondazione dice che ha dovuto agire cosi' perché coloro che danno soldi in beneficenza hanno il diritto di sapere dove vanno i soldi (vedi BILANCIO) cosa che veniva fornita con tempi lunghi e con forti inesattezze o incompletezze - ma chiede scusa; gli inglesi chiedono scusa per l'impatto generato ma anche loro costretti per far riflettere.... poi molte perplessità su Picarquin - la casa in Chile: sembra sia stata comprata per iniziativa personale di Eduardo con l'autorizzazione del comitato mondiale precedente - non più in carica - ma quando erano presenti solo tre membri.
alla domanda "che ci fate ancora li'" la risposta é stata seria ed equilibrata, grave di responsabilità: sono li' perché, seppur consci che il potere é mooooolto limitato - si riuniscono max 2 volte l'anno e lasciano l'esecuzione al SG - vogliono traghettare wosm alla conferenza in korea.
insomma, l'impressione é che ho visto lo stesso caos che ho letto finora... anche qui ognuno ha la sua verita'. Quindi, per capirci qualcosa in più, mi son messo a fianco dello svedese a cena per dialogare con lui.... e ci siamo messi l'uno nei panni dell'altro. Gli ho chiesto più volte di riconoscere pubblicamente l'errore di metodo (comprendendo la sofferenza di non essere stato ascoltato per più anni), per poter creare un clima disteso ed iniziare a pianificare il futuro con maggiore serenità. non mi ha risposto: vedremo domani.

2 commenti:

  1. bisogna insistere per una pacificazione. Penso che sia inutile immaginare rivoluzioni in rapporti che solo molto antichi e consolidati. Come CNGEI sono troppi pochi anni che ci siamo affacciati all'internazionale.
    Continua così

    RispondiElimina
  2. bravo sergio, continua così, porta avanti la nostra posizione con coerenza e tranquillità.sappi che anche se le critiche sono molto rumorose hai la fiducia di tutti noi, silenziosi ma attenti...

    già ti immagino a parlare in inglese con accento napoletano....

    un abbraccio in questo momento difficile da un tuo supporter dai tempi di non sognatelo siatelo.
    guido
    CG gassino t.se

    RispondiElimina

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