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11 feb 2008

il potere e la responsabilità

Abbiamo fatto il Consiglio Nazionale, ieri e l’altro ieri.

Il Consiglio diventa sempre più un buon gruppo, fato di gente che man mano aumenta l’entusiasmo, che s’impegna sempre più a fare.

Si lavora scherzando, qualche volta divertendosi, ma si lavora.

Questo fine settimana abbiamo affrontato temi seri e difficili, dove ogni scelta deve essere analizzata da tutti i punti di vista. Ed è facile dimenticarne uno. Per non dimenticarlo, dobbiamo discutere, discutere, discutere per far uscire fuori tutte le possibili sfaccettature.

Ed anche in questo week end è andata così. Ma le discussioni sono costruttive, percepisco un buon clima: nessuno si mette di traverso per partito preso e per pregiudizio rispetto a qualcosa o qualcuno, ma trovo che ciascuno cerca di compenetrarsi nel problema e nelle tensioni emotive delle persone coinvolte dalla decisione che si sta per prendere.

Abbiamo affrontato, tra gli altri, un tema forte del CNGEI: la promessa di branca L. scegliere è stata una liberazione perché il peso di dodici anni grava molto sull’eredità consegnataci. Scegliere è stato inghiottire bocconi amari delle critiche che son venute fuori negli ultimi tempi e altre ne verranno. Scegliere è diventata la prospettiva di un percorso che può diventare un calvario quando in tanti si accorgeranno solo ora che la nuova promessa comporta modifiche di comportamenti, di atteggiamenti, di coinvolgimenti.

A chi inneggia alla lesa maestà di aver osato cambiare la Promessa del 1926 mi piacerebbe spingerlo a considerare che siamo un movimento e non possiamo star fermi in una realtà che cambia; che essere in un movimento significa Partecipare al cambiamento e non star fermo, sentendosi la coscienza a posto per aver delegato, riservandosi il diritto di critica da avversare a che è preposto a prendere decisioni al suo posto; che essere in un Movimento significa che tutto può essere evoluzione, facendo riferimento ai Principi ed ai Valori contenuti nella Promessa e nella Legge originaria (e non nella formula); che gli altri che hanno portato avanti un’idea che è stata condivisa dalla maggioranza non è l’idea di un nemico, ma solo di persone convinte quanto lo si è in cuor proprio della bontà e della giustezza della propria causa.

A chi inneggia alla vittoria, desidererei ricordare che non ha fatto una battaglia a forte apache, non ha resistito all’assedio di mafeking, ma ha solo portato avanti, con convinzione, ciò che riteneva giusto fare in un mondo che cambia ma che qualcuno non riesce a vederla allo stesso modo; che l’impegno profuso è legato ad una prospettiva per arrivare più facilmente ai Lupetti futuri e a sempre più bambine e bambini; che con questa formulazione si riesca a raggiungere, con maggiori chiarezze, le famiglie che scelgono il cngei per l’educazione dei propri figli.

 

A tutti chiedo RISPETTO per l’altra parte, nella prospettiva che in un periodo adeguato si possa serenamente fare una verifica del percorso e dell’efficacia dell’azione partendo dalla base della democrazia: ora l’associazione ha scelto e bisogna, si deve, c’è l’obbligo di provare e di cimentarsi in questa nuova via, senza se e senza ma. Il tempo ci darà la possibilità di capire se abbiamo fatto bene o meno. Ma ora, più che mai, il CNGEI ha bisogno di unità per capire il futuro cosa gli riserva.

 

A me e a chi ha scelto con me (il Presidente e l’intero Consiglio), rimane la gioia di aver contribuito a completare un percorso, a dare una nuova prospettiva al CNGEI ma anche il dolore della sofferenza per quanti si adatteranno con difficoltà, con resistenza, con poca convinzione a questo percorso. Le strade le abbiamo tentate tutte, dando il tempo della condivisione: c’è l’amarezza di percepire che non tutti hanno colto l’opportunità di tuffarsi o ri-tuffarsi nella condivisione. Abbiamo rallentato il percorso ma non è stato sfruttato il rallentamento e siamo sofferenti perché, mettendoci nei panni di chi sta cercando di reagire ora, capiamo la difficoltà ma siamo consapevoli che non possiamo più fermarci, altrimenti ci impantaniamo. Rimane la speranza che da questa esperienza abbiamo imparato che, quando c’è la chiamata alla Partecipazione, tutti devono cogliere le opportunità che si presentano per vivere la democrazia fino in fondo.

 

Rifletto sul peso che comporta una scelta, ogni scelta, nel mio ruolo e non mi riferisco solo alla Promessa. Ogni scelta comporta difficoltà, a volte lacerazioni, a volte mal di pancia: perché si cerca di capire sempre il pensiero ed i bisogni di tutti i coinvolti. Ma scegliere significa Credere in un Progetto, perseguirlo e comportarsi con fedeltà ai Valori ed ai Principi, per il bene ed il Progresso dell’Umanità attraverso l’azione del CNGEI. E a volte bisogna prendere delle decisioni con sofferenza, ma bisogna prenderle. A volte sono coinvolte persone, altre volte situazioni: non tutti potranno esser contenti, ma tutti potranno vedere, speriamo, crediamo, un CNGEI sempre più florido.

 

 

 

2 commenti:

  1. caro Sergio,
    per non cadere nel "solito" modo di fare le verifiche, occorre che VENGA SUBITO DEFINITO IL PROTOCOLLO(e cioè i parametri concreti e verificabili, alla luce del sole, anche da esterni) DELLA VERIFICA STESSA e che lo stesso venga SUBITO reso pubblico utilizzando la stampa associativa. altrimenti finisce nel "solito" modo CHE TUTTI CONOSCIAMO: verifica finale: siamo contenti, è andato tutto bene. la verifica ha dato risultato positivo.
    G.

    RispondiElimina
  2. Concordo con quanto dice fune42. Serve chiarezza da subito, pubblicare il verbale del CN in tempi brevissimi e quindi a regolamento. Altrimenti si genera confusione, già mi immagino Akela che applicano la nuova promessa quando non è ancora pubblicata e CdS incavolati perché "io non ne so nulla..."

    Come socio e come genitore di un Lupetto devo comunque dire che sono felice che la nave di questa nuova Promessa sia finalmente giunta al suo porto.

    Senza polemica, ma sono felice se il CNGEI cresce e resta al passo con i tempi, senza nulla togliere a quanto fatto da quelli che ci hanno preceduto, anzi, siamo coscienti che è grazie a loro se siamo qui oggi.

    Ma dobbiamo anche renderci conto che è grazie a quelli che oggi fanno evolvere il CNGEI che probabilmente saremo qui anche domani.

    Grizzly

    RispondiElimina

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