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19 nov 2009

Da parte di roberto cenghiaro

 

Caro Sergio,

ho riflettuto un pochino prima di risponderti, e come dice qualcuno nel GEI non è sufficiente contare fino a 10, non basta nemmeno fino a 100….ma andando oltre si è arrivati almeno a 1.000; a parte tutto, TI RINGRAZIO sicuramente da parte mia, e credo anche da parte di Carmelo; quando dichiari di darci il tuo sostegno ed il tuo supporto nell’affrontare, questa non facile avventura.

Ti rivolgo un secondo ringraziamento, per ospitarmi nel tuo blog ed in facebook per poter esprimere e ribadire alcuni concetti fondamentali della mia candidatura assieme a Carmelo  (io non posseggo un mio blog e non è mia intenzione fare politica associativa CNGEI via Web, ma preferisco incontrare le persone e parlarci, se ci sono dubbi o interpretazioni sbagliate di un mio pensiero o idea è meglio non cercare di interpretarmi, contattarmi direttamente è sicuramente la forma migliore per chiarirsi).

Altro punto è la stima che nutro nei tuoi confronti e la tua capacità di generare idee, progetti ed azioni, che legati alla tua terra di provenienza, fanno si che la tua impetuosità napoletana, ti abbiano fatto scrivere rapidamente, dei concetti sulla continuità, che io e Carmelo rappresentiamo con il mandato della dirigenza uscente; mi preme così evidenziare alcuni concetti….

1°) Se per continuità, intendiamo l’amore verso il CNGEI, l’entusiasmo di perseguire gli obiettivi dello Scautismo, la determinazione nel raggiungere delle mete comuni e condivise per far crescere questa Associazione di Scautismo Laico sia qualitativamente che quantitativamente, il desiderio di far vivere ai giovani il grande gioco dello Scautismo….allora, come si suol dire, sfondi una porta aperta. SI prendiamo questa continuità.

INVECE, su altre continuità, dobbiamo analizzare bene la situazione, dobbiamo Verificare e Valutare l’impatto in associazione, come detto nel programma di candidatura, ridare le priorità adeguate per essere una Associazione coesa nell’affrontare il futuro, nel rispetto dei principi comuni che abbiamo, senza paura di cambiare strada, o rimettere alcune tematiche in discussione, e se funzionale, cambiarle.

2°) Ti ringrazio della franchezza manifestata nella gestione di difficili criticità relazionali all’interno del GEI.

In questo ultimo periodo, devo riconoscere, che abbiamo avuto modo di parlarci molto, siamo stati abbastanza vicini per confrontarci e Valutare una serie di contesti ed ambiti Associativi, da questo a dichiarare chissà che cose strane, né passa di acqua sotto i ponti.

3°) Ti confesso e riconfermo, come ci siamo detti sia di persona che al telefono (negli ultimi 2 mesi e mezzo circa), che il mettermi al Servizio del GEI per i prossimi tre anni, (potrei tranquillamente dire metterci, io che scrivo e Carmelo), può sembrare da “pazzi”, ma è stata una scelta difficile, non per l’entusiasmo ed il fuoco che alimenta la nostra passione scout, ma perché vuol dire impegnare tre anni della nostra vita allo scautismo senza SE e senza MA….detto questo, come finisco nel programma di candidatura, giochiamo questo grande gioco fino in fondo. “La mente non è un vaso da riempire, ma un legno da far ardere, perché si infuochi il gusto della ricerca e l’amore della verità…(Plutarco)”

3°) Aggiungo solo un auspicio ed un desiderio per tutti Noi del CNGEI (non al GEI in quanto Associazione, ma a tutti Noi soci del CNGEI), vivere con semplicità questo nostro essere scout, senza speculare dietro a parole, idee e pensieri, immaginando disegni astrali e chissà a quali progetti di dubbia portata. Sono e sarò a continua disposizione nell’ascoltare tutti, e farò del mio meglio per prendere di volta in volta la scelta giusta, senza preconcetti e rimettendomi in discussione se necessario, ed una volta fatto questo percorso, seguirlo con determinazione… CNGEI!!!!! Un sincero buona caccia…



Roberto Cenghiaro

1 commento:

  1. Caro Sergio,
    aggiungere qualcosa a quanto scritto da Roberto (che sottoscrivo) potrebbe sembrare presuntuoso ma, anche Roberto mi perdonerà, volevo esprimerti il mio grazie per essere stata tu la persona che mi ha nuovamente invitato a partecipare al gioco in maniera attiva. Tu sai bene però che l’adesione al gioco è caratterizzata dalla volontarietà delle azioni ed anche in questo caso la decisione maturata insieme a Roberto di pormi (rectius: porci) al Servizio dell’Associazione è volontaria ed “imposta” soltanto dalla condivisione degli stessi valori ideali. La tua iperbole è frutto della tua naturale esuberanza e della nostra meridionalità (essendo più meridionale di te non corro il rischio di essere interpretato in malam partem).
    Resta però pur sempre una iperbole.
    Se mi consenti volevo “arricchire” il tuo blog con un brano di un libro scritto da un Amico* comune che ho riletto ieri sera un po’ per caso un po’ per scelta!!!
    Ti abbraccio
    carmelo

    “Mentre stai formandoti un carattere ed una capacità di agire, fa sempre in modo che il tuo scopo non sia solo quello di raggiungere una posizione o di realizzare ambizioni per te stesso, ma anche di trovarti in grado di fare del bene agli altri, per la comunità. Una volta che tu sia giunto ad una posizione che ti permetta di rendere servizio agli altri, sei al gradino più alto della scala che porta al vero successo... cioè la Felicità.
    Il «servizio» non include soltanto le piccole buone azioni di cortesia e gentilezza nei confronti degli altri; sono cose belle e buone queste; sono ciò che ogni scout compie ogni giorno; ma io intendo per servizio qualche cosa di più nobile ed impegnativo... il servizio come cittadino del tuo Paese.
    Ciò non significa normalmente di voler primeggiare negli affari pubblici o di voler imporre le proprie idee politiche par¬titolari agli altri, ma di essere uno su cui tutti possono contare, un cittadino servizievole nello Stato, un solido mattone della costruzione comune. Per questo bisogna avere idee larghe, saper vedere che cosa è meglio per lo Stato nel suo insieme; e non cercare soltanto ciò che torna meglio ad una parte ¬di esso.
    Come Rudyard Kipling dimostra nella sua poesia «La gloria del giardino» c'è posto per tutti nel servizio del benessere pubblico... il bene della comunità.
    Quando hai visto dove puoi renderti utile, secondo le tue doti particolari, buttati dentro e datti da fare, proprio come per far vincere la tua squadra in una partita di calcio.
    In effetti un cittadino servizievole è molto simile ad un buon giocatore di calcio; si rende, per prima cosa, capace ed efficiente come individuo per poi tenere efficacemente il proprio posto nella squadra.
    Se i giocatori non tengono il loro posto, se uno trova più divertente essere sempre fuori gioco, se un altro preferisce usare le mani contro le regole, e un altro ancora si mette a dare pugni nello stomaco a tutti gli avversari, non c'è più una partita, ma anarchia, e la fine dell'incontro.”
    *Robert Baden-Powell La strada verso il successo 1922

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