a volte è proprio difficile capirne di più.
www.fiammanirenstein.com per esempio. E' bene leggerlo. Per chi pregiudizialmente agisce senza leggere l'articolo della Nirenstain, stimolo a leggerlo prima di giudicare, almeno per farsene un'idea.
segnalo anche http://www.corriere.it/esteri/09_gennaio_03/glucksmann_2e201fe2-d979-11dd-8735-00144f02aabc.shtml; posizioni che fanno riflettere.
e poi c'è il link collegato al titolo di questo post: ti porta al sito "PER LA PACE".
E' veramente assurdo tutto ciò: pensare che se stai in Israele, non puoi viaggiare tranquillo in autobus, per strada, non puoi stare tranquillo in casa: puoi morire all'improvviso. La fatalità è lì, ti accarezza il cervello, ti coinvolge il respiro. Ricordo il mio viaggio di nozze, in Israele, nel lontano 1999: andammo a visitare Haifa e la zona a nord, quella al confine con il Libano. E solo per un caso fortuito una coppia di razzi cadde proprio sulla strada che avevamo percorso il giorno prima. E solo un mese dopo ci fu un attentato distruttivo a Nathania, a nord di Tel Aviv, proprio sulla strada - isola pedonale dove incontrammo gli amici di Deborah per caso, mangiando un gelato. chissà se ho incontrato qualcuno che poi ci ha lasciato la pelle proprio lì un mese dopo.
Se stai in Cisgiordania o a Gaza, non sopravvivi perchè sei alla fame, perchè non hai lavoro e devi andare solo al di là del muro per portare qualcosa alla tua famiglia. E se non ti fanno "uscire" per una settimana, per due o per tre, penso che qualunque padre di famiglia potrebbe impazzire per far qualcosa e sfamare chi si aspetta da te il sostegno, il coraggio, il sostentamento, la soluzione. Ma se tra tanti che escono dalla Patria per andare nell'altra zona a lavorare c'è chi è imbottito di tritolo ed il sorriso sul viso, allora impazzisco. Non so che dire. non capisco.
La chiamano zona di Sicurezza; la chiamano Patria. La chiamano Terra dei Padri, Terra Promessa, la MIA terra. E' strano che questi termini sono usati da entrambe le parti. Trovo solo che è un fazzoletto di terrà oggetto di interessi e carica di storia.
Penso che fare riunioni dicondominio non sia diverso dal fare politica in una zona in cui due popoli possono trovare forme di convivenza dignitosa, entrambi. Non riesco ad immaginare che ci sia il mio vicino di casa che, per farmi andare via, inizia a minare il mio giardino, la mia casa, rompa le mie finestre, mi saboti la porta, mi tagli le gomme dell'auto. Non capisco perchè se devo difendermi, devo reagire distruggendo casa di chi sta cercando di distruggere casa mia. Un'altra strada deve esserci.
discuto con l'amministratore, con gli altri vicini, cerco di coalizzarmi, cerco di far ragionare... E se non riesco io a farlo ragionare, troverò qualcuno che, per interesse o per buona volontà, lo farà ragionare. deve esserci un'altra via. Devo per forza ucciderlo per farlo ragionare? deve per forza uccidermi per farmi andare via? ma perchè poi dovrei andare via? ecco, è ciò che sta succedendo laggiù.
Ma non trovo responsabile reagire all'offesa con l'offesa: UN'ALTRA STRADA DEVE ESSERCI! non trovo comprensibile usare le vite altrui per difendere o colpire quella di altri per difendere un'idea o per vendicarsi: siano essi palestinasi o israeliani, siano essi di al Fathah o di Hamas. Per me è assurdo che per questioni politiche, si giochi con la vita umana.
Una volta ai ragazzi che erano in visita al Quirinale dal Presidente della Repubblica Napolitano come delegazione del CNGEI e dell'AGESCI in preparazione al Jamboree del 2007 dissi: "non vi soffermate a guardare i distintivi o le camicie che avranno gli scout che incontrerete: rappresentano modi diversi di interpretare lo Scautismo; non vi soffermate a guardare la pelle degli scout che incontrerete: esprime la zona in cui sono nati; soffermatevi sul colore del sangue di ciascuno di voi e su quello di chi incontrate: è dello stesso colore".
Vorrei urlarlo laggiù.
Vorrei urlarlo a chi sarebbe disposto a sentirlo.
Vorrei urlarlo a chi ha creato vittime in Israele e a chi ha creato vittime in Palestina.
Per ora voglio urlarlo insieme a te, che mi leggi: aiutami a dirlo in giro!!!! inventiamoci sistemi per dirlo e per farlo capire.
Colpo di Stato in Sudan
3 anni fa
Nessun commento:
Posta un commento
vuoi rispondermi? Lascia qui un tuo commento...