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9 feb 2008

Scout denunciati per colpa del motto: discrimina gli atei


Pubblico un articolo comparso su QUOTIDIANO.net e trovato tramite il motore di ricerca qui a fianco sotto la parola SCOUT.

NECESSARIO?

Scout denunciati per colpa
del motto: discrimina gli atei

La 'National Secular Society' e la 'Humanist Associaton' contestano il fatto che gli Scout si rifiutano di cancellare la frase ''fare il mio dovere al cospetto di Dio'' dal loro motto. ''Due terzi degli adolescenti si definisce 'non religioso' e l'unico modo per entrare bisogna mentire''

Londra, 1 febbraio 2008 - La 'National Secular Society' e la 'Humanist Associaton' hanno denunciato l'associazione Scout alla commissione pari opportunita' britannica per discriminazione nei confronti degli atei.

Le due associazioni sono infatti furiose poiche' gli Scout si rifiutano di cancellare la frase ''fare il mio dovere al cospetto di Dio'' dal loro motto.

Ma Stephan Peck, membro dell'associazione Scout - fondata da Lord Baden-Powell, un devoto cristiano - ha tagliato corto: ''E' fondamentale - ha detto al Daily Telegraph - che i giovani Scout vengano aiutati a comprendere la loro spiritualita'''.

Porteous Wood, presidente della 'National Secular Society', ha pero' cosi' replicato: ''Due terzi degli adolescenti si definisce 'non religioso' e l'unico modo per entrare a far parte degli Scout e' quindi di mentire''. ''E' intollerabile - ha proseguito - che debbano ritrovarsi in questa situazione per iscriversi a quella che e', per molti aspetti, l'unica associazione giovanile presente sul territorio. Da un lato gli Scout si riempiono la bocca con ciance sull'onore, ma che esempio sara' mai per i ragazzi dire 'se menti, puoi entrare, senno', vai a quel paese'''.

Il motto degli Scout recita: ''Sul mio onore/prometto che/faro' del mio meglio/il mio dovere al cospetto di Dio/e della Regina/per aiutare altre persone/e rispettare la legge degli Scout''.

11 commenti:

  1. leggo da "Cronaca Rievocativa in ricordo e in onore del prof. Carlo Colombo" (1968)
    a pag. 93 (Posizione del CNGEI verso la religione)

    Sulla Promessa

    In occasione del recente aggiornamento dello scoutismo inglese nel "The Advance parti report", 1966 (popular edition), tenuto conto di una delle precedenti "Raccomandazioni" delle Conferenze Mondiali, in relazione alla coerenza di chi presta la Promessa, si è ripetuto:

    -- "Le persone che ritengono sinceramente impossibile accettare alcuna fede, oppure di entrare in una chiesa, ma nello stesso tempo continuano la propria ricerca della verità, possono -- in modo del tutto onorevole -- pronunciare la Promessa Scout".

    RispondiElimina
  2. L'unica discriminazione in atto in inghilterra è quella contro i cristiani.
    Siamo giunti ad una situazione inammissibile.

    La fede ha sempre fatto fare e sempre FARÀ parte della promessa e della vita scout.

    Dire che questa sia discriminazione non è solo insensato, ma anche folle.

    È come se, scusate il paragone un po' folle, un musulmano facesse causa alla Chiesa cattolica perche lui vuole farne parte, peró adorando Allah.

    Il grande guaio dei nostri tempi è che il mondo ci ha abituati ad avere tutto, e subito. Come lo vogliamo. Senza condizioni. "altrimenti dov'è la libertà?"
    Invece le condizioni ci sono e DEVONO esserci. Ed è proprio questo che lo scoutismo deve insegnare.

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  3. Il paragone è quanto meno improprio. Per vari motivi.

    Primo, il fine dello Scoutismo è l'educazione di "buoni cittadini". La Fede è solo un mezzo.

    Quanto e con quali modalità d'espressione sia valido questo mezzo oggi in società multiculturali non può essere oggetto di dogma ma di discussione franca e aperta.

    Secondo, la Fede non si "sceglie" di averla o meno. O ce l'hai o non ce l'hai. Discriminare qualcuno perché non riesce a condividere la credenza in una o più divinità non mi pare la strada corretta.

    Il discorso è ovviamente diverso se parliamo di "spiritualità" intesa come ricerca di un senso, tensione interiore verso la comprensione del mondo anche, ma non solo e non obbligatoriamente, attraverso la propria Fede. Diverso perché questa tensione si può trasmettere e si può imparare, qualunque sia la propria visione filosofico-teologica della realtà.

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  4. La Fede non si sceglie di averla, sono d'accordo con te.

    E allora? La Fede, nello scoutismo, non è un mezzo. E' una parte fondamentale ed irrinunciabile della Promessa. I 3 pilastri sono 3. Non 2 e non 4: Dio, la Patria e l'Altrusimo.

    "Discriminare qualcuno perché non riesce a condividere"

    Discriminazione è una parola usata un po' a sproposito ultimamente.

    Io non discrimino nessuno per il fatto che non crede nel mio Dio.

    Ma Dio rimane il PRIMO punto della promessa. Se una persona non crede, se non vuole prestare giuramento davanti a Dio, non sono io che discrimino. E' la persona che non è compatibile con i valori del movimento.

    Tutto qui.

    Purtroppo questa società stà dando l'idea che se si vuole una cosa, hai il diritto di averla. Ed è questa illusione che provoca critiche ad associazioni come lo scoutismo.

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  5. "La Fede è solo un mezzo."

    Non so quale scoutismo hai fatto te, ma quello di B.-P. non considerava affatto la fede come un mezzo.

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Perché, cambi i punti della Promessa? Il terzo non è l'altruismo ma la famiglia.
    Tu generalizzi il concetto esprimendo il vero obiettivo di questo punto.

    Pensaci.

    Purtroppo non posso essere esaustivo come vorrei, questa sera sono veramente di fretta e gli argomenti che poni sul tappeto meritano ponderazione. Domani (lavoro permettendo) sarò di nuovo qui (promessa Scout!)

    buona caccia/strada

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  8. ??

    Io non ho cambiato affatto i punti della Promessa.



    La promessa di B.-P. non cita la famiglia, se non sbaglio.
    "Aiutare gli altri in ogni momento." è questo il terzo punto..
    Poi non nego che tra gli altri ci sia anche la famiglia!

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  9. Giusto, ma parlando dei tre pilastri citavi il primo punto della promessa in italiano che recita "Dio Patria e Famiglia"...

    "agire sempre con disinteresse e lealtà", nella versione CNGEI, è al secondo punto... mi hai confuso ;-)

    In realtà, sintetizzando, io vedo i tre punti della promessa CNGEI come:

    dovere verso la società (Dio Patria e Famiglia)
    dovere verso se stessi di crescere e formarsi caratterialmente (agire con disinteresse e lealtà)
    mentre il "seguire la Legge Scout" fa da supporto normativo ai primi due con l'espediente del dovere verso l'Associazione o il Movimento.

    Ebbene, dal mio punto di vista questi sono i pilastri,
    * educare ai doveri verso la società
    * educare ai doveri verso se stessi e alla propria crescita come individuo
    * utilizzo della legge scout (e, di conseguenza , del Metodo) per raggiungere questi obiettivi educativi.

    Ora, i doveri di un cittadino nei confronti della società di cui fa parte, sono un fattore variabile nel tempo e nello spazio. B-P scrisse Scouting for Boys avendo in mente la società inglese di inizio secolo, ma egli fu il primo a dire che lo Scoutismo è Movimento, non Istituzione e che si sarebbe dovuto adattare il Metodo, ovviamente con cautela e discernimento, alle mutate e varie condizioni in cui lo Scoutismo stesso si sarebbe sviluppato.

    Non c'era nulla di dogmatico in B.-P. e neppure nel suo Metodo. Cerchiamo di prendere esempio... (altrimenti, quando sarà il momento di fare un bilancio della nostra vita, il "mondo migliore di come l'abbiamo trovato" non saremo in grado di lasciarlo...)

    RispondiElimina
  10. Io la vedo così:

    "Sul mio onore prometto di fare del mio meglio per

    fare il mio dovere verso Dio e verso il Re,
    per aiutare gli altri in ogni momento,
    per ubbidire alla Legge scout."

    Questa è la Promessa originaria e, all'incirca, è quella che la maggior parte delle associazioni riportano senza apportare troppi cambiamenti.

    In questa versione è chiaro quali sono i tre pilastri del giuramento.

    La famiglia è un'aggiunta apportata unicamente dal CNGEI (apparte, se non sbaglio, un'altra associazione sudamericana).

    Vista così, è chiaro che Dio è Re (Patria) non possono essere assunti ad un unico concetto di società.

    Si riferisce proprio a Dio ed alla Patria.

    Se poi si vanno a rileggere i testi di B.-P., è chiaro che Dio è in assoluto primo piano:

    "Leggi la Bibbia, nella quale scoprirai la Rivelazione Divina e poi leggi un altro libro meraviglioso: quello della natura creata da Dio, quindi rifletti al modo con cui puoi meglio servire Dio."
    "Lo studio della natura ti mostrerà quante cose meravigliose Dio ha messo su questa terra perché tu possa gioirne".

    B.-P. non ha mai accettato di, usando le sue stesse parole, "dare un posto facoltativo al Creatore dell'Universo".

    In Scouting ha scritto anche "Nessun uomo è buono se non crede in Dio e non obbedisce alle sue leggi. Per questo tutti gli Scouts devono avere una religione"

    Un conto è rivedere il metodo, ma non possiamo cambiare i PILASTRI ed i VALORI sui quali si basa lo scoutismo.

    Altrimenti non sarebbe più scoutismo. Saremmo giovani marmotte. E a me, sinceramente, non va bene.

    RispondiElimina
  11. Rispondo rapidamente dal lavoro...

    solo un commento su Dio e Re nella promessa originale. Saranno anche cose diverse, ma nel Regno Unito sono comunque due cose che vanno a braccietto: il Re è anche il capo della Chiesa Anglicana, ti ricordo...

    Ad ogni buon conto, da un punto di vista storico e sociale, fino a pochi decenni fa, la divinità e chi governava si sono sempre comportati da simbionti.

    RispondiElimina

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